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Le parole di…

Queste le parole della psicologa e psicoterapeuta Francesca Morelli

Magari qualcuno di voi ha già avuto modo di leggerle sui social bei giorni scorsi ma devono essere condivise ancora. Questa lucida analisi della situazione e della società di oggi è davvero ben scritta.

Se ancora non l’avete letto, prendetevi un minuto per farlo 🙂

Credo che il cosmo abbia il suo modo di riequilibrare le cose e le sue leggi, quando queste vengono stravolte e condivido con voi alcune riflessioni.

Il momento che stiamo vivendo, pieno di anomalie e paradossi, fa pensare…

In una fase in cui il cambiamento climatico causato dai disastri ambientali è arrivato a livelli preoccupanti, la Cina in primis e tanti paesi a seguire, sono costretti al blocco; l’economia collassa, ma l’inquinamento scende in maniera considerevole. L’aria migliora; si usa la mascherina, ma si respira…

In un momento storico in cui certe ideologie e politiche discriminatorie, con forti richiami ad un passato meschino, si stanno riattivando in tutto il mondo, arriva un virus che ci fa sperimentare che, in un attimo, possiamo diventare i discriminati, i segregati, quelli bloccati alla frontiera, quelli che portano le malattie. Anche se non ne abbiamo colpa. Anche se siamo bianchi, occidentali e viaggiamo in business class.

In una società fondata sulla produttività e sul consumo, in cui tutti corriamo 14 ore al giorno dietro a non si sa bene cosa, senza sabati nè domeniche, senza più rossi del calendario, da un momento all’altro, arriva lo stop.

Fermi, a casa, giorni e giorni. A fare i conti con un tempo di cui abbiamo perso il valore, se non è misurabile in compenso, in denaro.

Sappiamo ancora cosa farcene?

In una fase in cui la crescita dei propri figli è, per forza di cose, delegata spesso a figure ed istituzioni altre, il virus chiude le scuole e costringe a trovare soluzioni alternative, a rimettere insieme mamme e papà con i propri bimbi. Ci costringe a rifare famiglia.

In una dimensione in cui le relazioni, la comunicazione, la socialità sono giocate prevalentemente nel “non-spazio” del virtuale, del social network, dandoci l’illusione della vicinanza, il virus ci toglie quella vera di vicinanza, quella reale: che nessuno si tocchi, niente baci, niente abbracci, a distanza, nel freddo del non-contatto.

Quanto abbiamo dato per scontato questi gesti ed il loro significato?

In una fase sociale in cui pensare al proprio orto è diventata la regola, il virus ci manda un messaggio chiaro: l’unico modo per uscirne è la reciprocità, il senso di appartenenza, la comunita, il sentire di essere parte di qualcosa di più grande di cui prendersi cura e che si può prendere cura di noi. La responsabilità condivisa, il sentire che dalle tue azioni dipendono le sorti non solo tue, ma di tutti quelli che ti circondano. E che tu dipendi da loro.

Allora, se smettiamo di fare la caccia alle streghe, di domandarci di chi è la colpa o perché è accaduto tutto questo, ma ci domandiamo cosa possiamo imparare da questo, credo che abbiamo tutti molto su cui riflettere ed impegnarci.

Perchè col cosmo e le sue leggi, evidentemente, siamo in debito spinto.

Ce lo sta spiegando il virus, a caro prezzo.

qui il link originale

Miss Elena

ProverbiAMO #9

Per questo mese ho scelto un proverbio Coreano.

In lingua originale: 작은 고추가 더 맵다

Traduzione letterale: Il peperoncino piccolo è più piccante

Equivalente in Italiano: Il vino migliore sta nella botte piccola

A quanto sembra in Corea il cibo viene insaporito con grandi quantità di peperoncini piccanti, per dar sapore. Il che vuol dire che è molto frequente trovarlo. Il proverbio di questo mese sta a significare che, di solito, una persona piccola è più in gamba di una grande.

E voi che ne pensate? Scrivete, scrivete!

Miss Elena

ProverbiAMO #8

Finalmente dopo tempo torno con la rubrica dei proverbi! Sto studiando (da sola) giapponese, ed ecco a voi.

井の中の蛙、大海を知らず

I no naka no kawazu, taikai wo shirazu

Tradotto letteralmente: una rana in un pozzo non può concepire l’oceano.

Ovvero se il tuo mondo è limitato la visione della realtà sarà ristretta. Perciò allarghiamo i nostri orizzonti.

Miss Elena

Ombre

Un ricordo spettrale per questo Halloween…

“Da piccola ho odiato il buio. Con lui arrivava anche l’ombra. Veniva a trovarmi ogni notte, puntuale. La sua, per qualche tempo, fu una presenza fissa accanto a me. Non faceva nulla, di quel volto d’ombra non vedevo mai niente. Era tutto nero, era l’ombra stessa. Ma sapevo che se avessi allungato la mia piccola mano avrei sentito il gelo della sua carne morta.

Mia sorella era lì nel letto accanto. Si svegliava sempre alle prime urla. Ma non riusciva mai a vederlo.
Non sono mai riuscita a spiegare perchè.
Con le prime grida arrivava mio padre. Passeggiavamo nel corridoio illuminato. Le mie lacrime bagnavano la sua maglietta. Ma lui restava lì. Da sopra la spalla potevo vederlo. Sceglieva l’angolo che separava la mia camera con il salotto. Non so perchè. Continuava a fissarmi, lo sapevo anche se non riuscivo a vedere i suoi occhi. Lo indicavo a mio padre, urlavo con quanto fiato avevo nei miei piccoli polmoni: “È lì babbo, lì. Mandalo via”. Una notte mio padre non ce la fece più. Ormai erano settimane che passeggiavamo in corridoio. Si girò verso il Suo angolo, e lo affrontò a muso duro. Ricordo che i loro visi erano vicini. Era arrabbiato il mio babbo. Gli urlò di lasciami stare, di andarsene per sempre.
E ci è riuscito. Quella è stata l’ultima notte che l’ombra mi ha fatto compagnia. È stata l’ultima volta che mi ha spaventato. È stato bravo il mio babbo.
Adesso l’uomo ombra è andato via, ma io lo ricordo ancora.”

Tutto vero, ricordo ancora il terrore di mia sorella. Anche oggi, dopo tutti questi anni, a parlarne le vengono i brividi. E anche a me.

Miss E.

ProverbiAMO #8

Ci siamo lasciati l’ultima volta con un proverbio giapponese, oggi tocca a un proverbio cinese

Zăo qi de niăo er you chóng chī

Da noi potremmo dire: Il mattino ha l’oro in bocca Chi dorme non piglia pesci.

Letteralemente invece avremmo: l’uccellino mattiniero ottiene i pesci.

Alla fine in tutto il mondo diciamo la stessa cosa, è solo il modo di esprimere il concetto che cambia. Alla prossima volta ragazzuoli. Stay tuned!

Miss E.

ProverbiAMO #7

Nigashita sakana wa ookii

È il momento di un proverbio giapponese, letteralmente in italiano abbiamo: Il pesce fuggito era il più grande.

Quante volte abbiamo pensato che l’opportunità appena persa fosse in realtà la più grande della nostra vita? 

A voi è mai successo?

Miss E.