Ciao a tutti!
Ho deciso di inaugurare questa nuova rubrica, i cui rilasci saranno del tutto casuali, Insegn(AM)are, per raccontarvi un po’ dall’interno cosa vuol dire per un nuovo docente entrare nella scuola italiana.
Come vi avevo annunciato in questo articolo, ho iniziato il mio lungo percorso da insegnante nella scuola secondaria di primo grado, per il momento almeno.
Il concorsone scuola 2020 sembra ancora lontano, nessuna data, nessuna novità. Si aspetta che la situazione epidemiologica si normalizzi. E nel frattempo, si rimane insieme a molti altri italiani, nel precariato. Ma non ci possiamo lamentare fin tanto si riesca a lavorare e a fare ciò che ci piace.
Ma oggi voglio parlarvi di quello che ho imparato io durante questa esperienza da docente.
Condividere, non insegnare.
Mettersi a disposizione degli alunni, non impartire loro una lezione.
È quello che sto cercando di fare da quando il 21 Ottobre 2020 sono entrata in aula per la prima volta. Non dietro la cattedra in posizione sopraelevata rispetto a loro, ma davanti… il più vicino possibile. Restrizioni anti-COVID permettendo.
È ancora una esperienza strana, che mi porta a imparare cose nuove ogni giorno.
I ragazzi sono una fonte inesauribile di energie e strani processi mentali che se fino a qualche anno fa mi erano noti, ora sono completamente estranei.
Sono convinta che se non ami le cose che racconti, anche quelle più complicate, non puoi spiegarle nel migliore dei modi.
Questo, in definitiva, è ciò che ho imparato in questi mesi di lavoro.
Se qualcuno sta affrontando gli stessi dilemmi dell’insegnamento sarei felice di scambiarci opinioni, idee, notizie e quant’altro.
Miss Elena aka Prof.ssa Elena