|Recensione|13

Oggi volevo parlarvi di 13, una serie tv targata Netflix che ho ormai finito da tempo. Ma non sono riuscita a parlarvene prima…ho fatto come Clay, ho dovuto vedere gli episodi lentamente. Lasciarmi il tempo di metabolizzare, di pensare ai miei 5 anni di liceo. Alle persone che mi hanno teso una mano e a quelle che erano pronte a gettarmi di sotto. Il liceo può essere una vera merda, la vita può esserlo. E ora come allora sono certa che bisogna trovare e afferrare i fili giusti. Chiedere aiuto subito per scogliere i nodi.

Questa serie fa pensare, ti costringe a pensare, ci fa sentire tutti in colpa, ci aiuta a capire quanto le parole e le azioni possano pesare sulla vita di chi ci circonda, sia in senso positivo che negativo.

Ma adesso mi chiedo: 1) se non avessi avuto problemi al liceo la serie avrebbe avuto su di me lo stesso impatto emotivo? Vorrei sperare di sì. Perché su internet ne ho lette tante; molti l’hanno trovata poco adatta alla visione adducendo la scusa che la serie incita al suicidio.
E ancora mi chiedo (ve lo avevo detto che mi ha fatto pensare): 2) tutti noi potremmo facilmente riuscire a trovare 13 ragioni per cui la vita non debba essere vissuta…ma è altrettanto facile trovare 13 motivi per continuare a vivere?

Voi che ne pensate?

Io la consiglio. Ottime tematiche, gli attori sono stati bravissimi. Mi è piaciuto molto la scelta di far coincidere ogni episodio con una cassetta. Una seconda serie? Non ne sono sicura, credo che sarebbe meglio finirla qui.

Che tipo di solitudine è la tua? Magari del tipo che nessuno vede veramente. Conosco bene quella solitudine. E tu? (…)  Il tipo di solitudine di cui parlo è la sensazione che non ti sia rimasto niente. Niente e nessuno. Come se stessi affogando e nessuno ti lanciasse una corda. (1×07)

Miss E.

22 pensieri su “|Recensione|13

  1. Sarà che per me il liceo non è stato per nulla semplice, ma l’ho trovata molto vicina a me come serie.
    Faccio fatica a capire le critiche che la dipingono come pericolosa e non veritiera: la scena del suicidio è tutto meno che “romantica” e sulla veridicità, beh, invidio le persone che la mettono in discussione, perchè alcune dinamiche non le hanno provate sulla loro pelle.

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    1. Ciao! È quello che ho pensato anche io. Assolutamente vera e fatta bene…forse hai ragione. Non avendolo vissuto (almeno in parte) non riescono a capirlo. Ed è questo che mi fa tremare. L’empatia che fine ha fatto? 😦

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      1. Empatia? Ormai morta!
        Ora va di moda il Victim Shaming.
        Sai quanta gente dice che la colpa è delle vittime che “non hanno le palle”? Sai quante volte mi è stato detto che per non essere bullizzata sarei dovuta cambiare io?
        Che poi dietro a questa serie ci sia stata anche un’ottima strategia di pubblicità e marketing, è indubbio, ma demonizzarla per colpe che non ha e non riconoscerle nemmeno il merito di portare a galla quella che ormai è una realtà delle scuole anche italiane, vuol dire o essere ciechi o voler nascondere la testa sotto la sabbia.

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  2. Sicuramente una serie che aiuta a riflettere…
    Non fosse che, ad esserne effettivamente colpiti al punto da rifletterci sopra, sono quasi esclusivamente quelli “messi sotto”, quelli più sensibili, magari deboli, che ci soffrono, la cui vita può dipendere da una cosa che per gli altri è ritenuta insulsa.
    Non servirà ad aprire gli occhi ai “bulli”, e nemmeno a sensibilizzare le persone che sensibili non sono, talvolta semplicemente perché non si accorgono di esserlo.
    Triste, ma vero.

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  3. Ciao!
    Personalmente l’ho trovata banalotta e fatta male. Il conflitto tra personaggi è quasi nullo, soprattutto nella storia di Clay. L’empatia per i personaggi è minima. Ne provi giusto un po’ per Alex, mentre Hanna risulta troppo antipatica come personaggio per legarsi empaticamente a lei tranne in scene pesanti che sono oggettivamente brutali (non le cito per evitare spoiler ma penso sapete a quali mi riferisco). Gli altri personaggi sono solo pezzi di merda, chi più chi meno. Alcuni nemmeno dovevano finire nelle cassette (Cheryl, il coreano e Clay).
    I genitori sono piatti e banali. La madre di Clay in particolare è la più irritante: è convinta che opprimere il figlio, dargli le pillole e privarlo della sua privacy la renda una brava mamma. Fa ribrezzo proprio.
    Poi è pieno di coincidenze assurde. Per citarne una: sul serio abbatti un cartello stradale e subito da lì ci passa uno che conosci e muore in un incidente?
    Assurda poi la critica di Hanna a Cheryl, mica se chiami la polizia mettono subito un cartello nuovo… mah!
    La scena che merita veramente è quella del suicidio. È fatta bene e rimane impressa a lungo.
    Per quanto riguarda le tematiche trattate (bullismo, suicidio, uso dei social, ecc.) lo fa poco meglio dei teen drama medi. Per esempio, la critica ai social che “ci hanno reso dei guardoni” è fine a sé stessa: sui social condividi quello tu vuoi rendere pubblico, nessuno ti obbliga a farlo o a usarli.
    Mi fermo qui se no esce un papiro!
    Potevano fare di meglio, secondo me. Molto molto meglio…

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    1. Ciao, felice di fare la tua conoscenza e di sentire opinioni diverse 🙂
      Per come la vedo io bisognava legarsi ad Hannah anche nelle piccole cattiverie e non solo negli episodi più gravi. Pensi davvero che tutte le prime cassette/vicende siano poco pesanti per la psiche di adolescenti non adeguatamente seguiti?
      Per gli altri personaggi ti dò ragione, ma mi chiedo, non hai mai incontrato nella tua vita uno di loro? Io si! Ed è brutto a questo punto pensare che la serie mi abbia colpito solo perché sono stata vittima di bullismo. È superficiale da parte mia pensare che tu non sia mai stata una vittima? (Non sono riuscita a capire se sei uomo o donna quindi perdonami). I genitori di Hannah dovevano essere banali, altrimenti avrebbero dovuto accorgersi dei problemi della figlia (sono per me il simbolo di genitori poco presenti per scelta o meno- vedi i loro problemi economici). Vale lo stesso per la mamma di Clay…credo abbiano voluto mostrare due modi di fare il genitore errati (non ho figli quindi non posso giudicare più di tanto).
      È diverso dalle altre teen drama quindi fare un paragone è un pò azzardato.

      Grazie per aver condiviso il tuo punto di vista 🙂 Posso chiederti se hai letto il romanzo da cui è tratta la serie? Io pensavo di leggerlo prossimamente.

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  4. Il problema è il bisogno di legarsi empaticamente ad Hanna cade già all’inizio: abbiamo una ragazza così lucida nella sua scelta di suicidarsi da registrare cassette e inviarle alla gente che secondo lei l’ha spinta a questo gesto estremo. C’è una vena di egocentrismo in lei e anche vendicativa che purtroppo fin dall’inizio della storia allontana empaticamente. Scopri solo dopo quello che ha passato e a quel punto della storia è probabile che nemmeno ci arrivi visti tutti i problemi di sceneggiatura.
    Hanna è pessima tanto quanto i bulli che denuncia. Non si è fatta scrupoli a citare lo stupro dell’amica nelle cassette, costringendola a un coming out forzato nei confronti degli altri destinatari delle cassette. Rispetto della privacy dell’amica proprio zero (avrebbe potuto farle recapitare la cassetta a parte, per esempio, per farle sapere che è stata stuprata). E l’episodio stesso l’ha vissuto solo dal proprio punto di vista: hai praticamente visto la tua amica venire stuprata e la prima cosa che ti salta in mente è come ti sei sentita tu ad assistere (senza intervenire tra l’altro) invece di pensare a soccorrerla o quanto meno pensare a come si sentirà lei al risveglio ed essere lì con lei?
    Non dico che gli episodi di cui Hanna è stata vittima mi hanno lasciato indifferente ma semplicemente più che empatia mi hanno trasmesso compassione. Anche lei è carnefice in certe occasioni (con il ragazzo coreano, con Clay, con Cheryl, con Jessica).
    Comunque, non ho letto il romanzo. Pensavo di farlo in futuro 🙂

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    1. È proprio quello il concetto, l’egocentrismo che prende ognuno di noi. Ti prego non dirmi che non hai mai fatto/detto qualcosa con il solo scopo di ferire. Sarebbe falso.
      Hannah è stata assolutamente una bulla, non ho mai detto il contrario…ha lasciato le cassette per fare più male possibile, e dal finale della serie ci è riuscita. Ha rotto gli equilibri, ha indotto altri a farsi del male o a farlo ad altri. Ma è stata semplicemente umana, quando si viene feriti si vuole ferire gli altri! La sera dello stupro di Jessica è stato il suo momento più basso…ma mai per un momento ho pensato che se lo sia meritato.
      Felice che almeno compassione tu l’abbia provata, forse per provare empatia avresti dovuto essere una ragazza al liceo. Non aggiungo altro perché l’argomento bulli mi tocca da vicino come ho gia scritto. È un fenomeno in crescita che non accetto in nessuna situazione.
      Sento comunque di dover leggere il libro per farmi un’idea precisa. Il nostro background è troppo diverso per vederla alla stessa maniera 🙂

      Grazie per il dibattito 😉 Alla prossima serie tv, o sentiti libero di spulciare il mio blog e di aprire discussioni ahahahha

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  5. Questa serie ha fatto nascere in me le stesse identiche domande che ti sei fatta tu! Credo che alcuni siano più predisposti emotivamente a recepire la sensibilitá della storia, se hanno in qualche modo “toccato da vicino” quel tipo di esperienza. Ma, come hai scritto, voglio sperare che queste vicende abbiano potuto far aprire gli occhi a molti 🙂

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